Troilo e Cressida

Le opere First Fruits (1578), Second Fruits (1591) e Giardino di Ricreatione (1591) di John Florio contengono proverbi, che appariranno successivamente in opere di Shakespeare pubblicate in seguito. Clara Longworth de Chambrun, studiosa di Shakespeare, nel suo libro Shakespeare, Actor-Poet riporta numerose similarità tra espressioni e proverbi impiegati dai due scrittori. In Troilo e Cressida troviamo per Florio: The end maketh all men equal (Second Fruits, Folios 33, 1591). e per Shakespeare: One touch of nature makes the whole world kin. (‘Troilo e Cressida’, Atto III, sc. 3, 1609). Queste similarità mostrano come Shakespeare abbia utilizzato diversi proverbi creati da John Florio e abbia impiegato in diversi passaggi delle sue opere le stesse tecniche di conversazione, ma anche simili sillogismi e opinioni su specifici argomenti.1 Anche Thomas Baynes, filosofo inglese ed editore dell’Enciclopedia Britannica ha evidenziato come Shakespeare conoscesse bene l’opera First Fruits di Florio, utilizzando molti proverbi e dialoghi nelle sue opere. Baynes mette in luce anche che Shakespeare conoscesse bene l’opera Second Fruits di Florio, in cui è presente uno dei primi sonetti elisabettiani a essere stampato: "Phaeton to his friend Florio".2

[1]M. C. Bradbrook e R. C. Simonini, Italian Scholarship in Renaissance England., in Shakespeare Quarterly, vol. 4, n. 1, gennaio 1953, pp. 93
[2]Thomas Spencer Baynes, Encyclopaedia Britannica, su 1902encyclopedia.com, 1902